Visite guidate

Un viaggio tra storia, architettura e atmosfere uniche

Visite guidate al castello di Verzuolo

Ogni pietra del castello racconta storie di passaggi epocali, dalle antiche fortificazioni medievali alle trasformazioni rinascimentali, barocche e neogotiche che ne hanno plasmato l’identità. Durante il tour, scoprirete ambienti unici come il maestoso salone al piano terra, le eleganti camere del piano primo e le particolari sale a nord-est, dove luce, arte e architettura si fondono in un connubio affascinante.

Le nostre visite guidate sono pensate per offrire un’esperienza completa e coinvolgente, arricchita da aneddoti e curiosità che svelano il ruolo strategico e culturale del castello nel contesto piemontese. Le guide, esperte e appassionate, vi accompagneranno in questo viaggio nel tempo, illustrando le vicende e le trasformazioni che hanno fatto del Castello di Verzuolo un simbolo di bellezza e resistenza.

Vi invitiamo a lasciarvi incantare dalla storia e dall’atmosfera di questo straordinario monumento, per scoprire un patrimonio unico e vivere emozioni indimenticabili insieme a tutta la famiglia.

Un'epopea di trasformazioni secolari

Salone al piano terra

Questo ambiente rappresenta una sintesi storica del Castello di Verzuolo, in cui si raccolgono tracce di ogni epoca e trasformazione. Le ricerche e gli studi, basati su un’attenta lettura dell’esistente, evidenziano come in questa sala si siano integrate diverse fasi evolutive:

  • Impianto originale trecentesco: Il salone, il più ampio del castello, conserva le radici della sua configurazione originaria.
  • Soffitto a volte a crociera: Il soffitto, voltato e tripartito da volte a crociera, è frutto della prima grande trasformazione del Quattrocento, voluta da Ludovico II di Saluzzo, con l’intonaco originale.
  • Decorazioni ottocentesche: Negli anni ’40 del XIX secolo, un fervente revival gotico ha ispirato le decorazioni in stile neogotico flamboyant, un trend riscontrabile anche in ambienti religiosi come la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo.
  • Serramenti d’epoca: I serramenti, risalenti al VII-VIII secolo, si distinguono per il loro intenso colore verde tipico del Piemonte.
  • Scalone seicentesco: Di origine seicentesca, lo scalone monumentale segna la ridestinazione d’uso del castello, collegando il piano terra al piano primo, in contrasto con le esigenze difensive della fortezza precedente.
  • Eredità del Novecento: Nonostante le demolizioni e i crolli, il salone conserva tracce del ‘900, evidenti nel battuto cementizio posizionato dopo il primo gradino dello scalone e, probabilmente, nella pavimentazione originale in coccio pesto sottostante.

Questa combinazione di elementi fa del Salone al Piano Terra un luogo in cui il tempo si è stratificato, rivelando la complessità e la ricchezza della storia del castello.

Da ambiente militare a capolavoro architettonico

Camera a nord-est

Si tratta di un ambiente nato dalle trasformazioni seicentesche del Castello (Committenti: Michele Antonio e Silvestro di Saluzzo della Manta, abate di Altacomba). Fra gli interventi ricordiamo:

  • Torri del Belvedere e di Valfrigida
  • Loggia e galleria di collegamento tra le torri
  • Riorganizzazione di parco e giardini .

 

Il rilievo del 1722 di Carlo Antonio Castelli rivela che, prima del XVII secolo, le camere a nord erano separate dal salone da un sottile muro in pietra, creando un unico ampio spazio militare.

Elementi tipici della ristrutturazione sono:

  • La volta a padiglione, con alleggerimenti a voltini al posto della precedente volta a crociera.
  • Il grande camino marmoreo risalente al XVI-XVII secolo, realizzato da maestranze saluzzesi o lombarde.


Si riconosce la stessa fase nel collegamento con la torre e cappella di Valfrigida, caratterizzata da una volta ottagonale decorata da stucchi e dipinti di putti barocchi, e nella pavimentazione neogotica ottocentesca in coccio pesto, impreziosita da un rosone centrale con archetti polilobati.

Trasformazioni e decorazioni Flamboyant

Camera neogotica

Da un punto di vista costruttivo, questo ambiente risale probabilmente a un’epoca più antica, come evidenziato dalla presenza di una volta a crociera quattrocentesca. Tuttavia, le decorazioni tipicamente neogotiche sono il risultato degli interventi degli ultimi eredi dei Saluzzo della Manta negli anni ’40 dell’Ottocento.

Tra gli interventi realizzati, ricordiamo:

  • Le merlature delle torri seicentesche del Belvedere (oggi non più esistente) e di Valfrigida, ben visibili dalla Villa.
  • Il rimaneggiamento della porta d’ingresso principale, dotata di un portale marmoreo, per conferirle un aspetto più medievaleggiante.
  • La ridecorazione di diversi ambienti del castello, quali il salone al piano terra, il pavimento della camera a nord-est, la camera a nord e il vano scala principale.

Le decorazioni, caratterizzate da un linguaggio neogotico flamboyant – “fiammeggiante” – erano diffuse nel Cuneese e nel Saluzzese negli anni ’40 dell’Ottocento, espressione della forte identità locale.

Esse richiamano, inoltre, preesistenze sul territorio, come la cappella marchionale quattrocentesca in San Giovanni di Saluzzo, e sono attribuibili ai fratelli Gallotti, noti per interventi analoghi presso l’Antica Parrocchiale di Verzuolo, la Cattedrale e il Palazzo Vescovile di Saluzzo.

Memorie d’uso e trasformazioni nel tempo

Cucina novecentesca

In questo ambiente, l’interesse non risiede tanto nell’architettura quanto negli elementi d’arredo che testimoniano l’uso del castello nel corso del Novecento.

Dopo la morte dell’ultimo erede dei Saluzzo della Manta nel 1843, il castello passò in eredità ai conti Mola di Larissé di Carignano e negli anni ’20, venne ereditato dal nipote Ademaro Barbiellini Amidei. Utilizzato come luogo di villeggiatura, il castello visse un periodo di abbandono e degrado: il crollo di un angolo della torre nel 1916 e la demolizione della parte sud negli anni ’30 ne segnarono il declino.

In seguito, furono messi in sicurezza il portico d’ingresso e installate “spie” in vetro per monitorare le fessurazioni. La fase di crisi vide inoltre la dispersione di molti tesori, con la vendita dell’archivio e di numerosi arredi e oggetti d’arte, trasformando l’ambiente in un prezioso documento delle mutazioni storiche del castello.

Trasformazioni seicentesche e dettagli d’epoca

Camera al piano primo

Questa camera, insieme ad altre ambienti situati a nord al piano primo, è il risultato delle ristrutturazioni seicentesche. Originariamente, questi spazi costituivano un grande salone, poi diviso da tramezzature e controsoffittature leggere, probabilmente a seguito dei crolli novecenteschi.

La stanza si distingue per una pavimentazione in cotto quattrocentesco, posta sopra una volta a crociera del XV secolo, caratterizzata da piastrelle di dimensioni e colori non uniformi.

Le decorazioni ad affresco, realizzate nella prima metà del XIX secolo e ispirate al modello del Palazzo Reale di Milano, arricchiscono l’ambiente, che conserva anche alcuni arredi d’epoca: un letto a baldacchino barocco con lo stemma dei marchesi di Saluzzo, un mobiletto in ferro e un quadro risalente al XVI-XVII secolo.

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